Appena varcata la soglia del bagno della mia camera, al secondo piano rispetto alla spa dell’hotel ed esattamente sopra il salone per il relax, mi sono sentita avvolta da una sensazione di serenità assoluta. Lo spazio si è rivelato come un piccolo santuario, un rifugio studiato nei minimi dettagli per regalare benessere e tranquillità. Ogni elemento sembrava raccontare una storia di eleganza, ma è stato un particolare a catturare subito la mia attenzione: le tende, morbide come un abbraccio, che filtravano delicatamente la luce naturale.
Realizzate con un tessuto così leggero da sembrare sospeso nell'aria, parevano fatte di pura seta, o forse di un lino così fine da sfiorare l'invisibilità, quando si muovevano leggermente spinte da una brezza impercettibile che filtrava dalle finestre socchiuse con vista sul Cervino, creavano un effetto ipnotico, una danza silenziosa che trasformava la luce in un quadro in movimento. Ogni onda e piega di queste tende sembrava progettata per interagire con la luce del sole, che filtrava dolcemente attraverso di esse, donando al bagno un’atmosfera eterea, quasi fuori dal tempo.
Quella che nel mio immaginario definivo come l’eccellenza dell’ arte morbida si manifestava proprio qui, in questo gioco di luce e tessuto, dove la materialità svaniva per lasciare spazio a un’esperienza visiva e sensoriale. L'arte morbida era il filo conduttore che univa lo spazio, un elemento decorativo, una parte viva dell’ambiente, capace di trasformare l’intera stanza in un angolo di paradiso. Era come se il tessuto stesso respirasse, adattandosi all’energia della giornata e invitandomi a fare lo stesso, a lasciarmi andare e rilassarmi.
Mentre mi avvicinavo alla vasca circolare, mi rendevo conto di quanto fosse perfettamente inserita in quell'oasi di pace. L'acqua, girato un grande pomello in ottone che sembrava oro, scorreva dolcemente attraverso un'apertura nel soffitto, riflettendo la stessa percezione di pace provata qualche istante prima. Anche il pavimento in travertino, con la sua superficie liscia e calda grazie al riscaldamento a pavimento proveniente dall’acqua termale, era parte di questa esperienza di comfort avvolgente. Ogni passo era una carezza sotto i piedi, una sensazione di stabilità e benessere.
Gli arredi del bagno, seppur eleganti, erano discreti, quasi volessero lasciare spazio all'atmosfera creata dalla luce filtrata. Una panca in legno liscio con poggiati cuscini di velluto cangiante era posizionata accanto alla finestra, e invitava a sedersi, a godersi semplicemente il panorama e il gioco di luci dalle tende fluttuanti. C’era anche uno sgabello in legno scolpito a mano, forse in castagno, con una superficie levigata ma non perfetta, che aggiungeva un tocco naturale e autentico al contesto. Era perfetto per appoggiare una candela profumata o una tazza di tè durante quei momenti di puro relax.
Anche la luce artificiale, circolare e regolabile d’intensità e di colore, quando il sole iniziava a calare, contribuiva a mantenere quel senso di armonia. L'illuminazione soffusa sottolineava i contorni morbidi della stanza, senza mai invadere lo spazio, ma amplificando la calma e la pace. Era come se tutto, dalle tende agli arredi, fosse stato progettato per coccolare i sensi, per offrire un rifugio dove il tempo scorre con una dolcezza rilassante. Insomma, il piacere provato tutto il giorno nelle piscine della spa non poteva finire il modo migliore. Un sogno, uno spazio dove l’anima trova riposo, dove ogni pensiero si dissolve nella morbidezza di un ambiente concepito per il puro piacere dei sensi.
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